Un boato, fuoco, fumo, incredulità e timore regnavano nella frenetica Liberty Street a New
York il 11 settembre del 2001. Ancora un altro boato. Ancora soDerenza.
Era mattina e la città si stava svegliando pronta ad un’altra giornata impegnata nel lavoro
quotidiano. Nessuno immaginava che di lì a poco tutto sarebbe cambiato; nessuno
immaginava di guardare e salutare alcune persone care, mariti, figli per l’ultima volta, passando
da un arrivederci mattutino ad uno squarciante addio, nessuno immaginava che quel giorno
sarebbe stato invaso dalla tristezza e dal dolore. Ma, ad un tratto, esattamente alle ore 8.46, il
primo aereo colpì la torre Nord penetrando l’edificio dal novantaquattresimo piano al
novantottesimo, causando un vasto incendio. Le persone, oramai intrappolate, non avevano
scelta: per non morire tra il fuoco, l’unica idea era buttarsi. Alcuni italiani insediati nella città,
assistettero al tremendo spettacolo caratterizzato da gente travolta dalle malvagie fiamme e
quelli che provavano a salvarsi saltando giù. Dopo poco, un secondo aereo colpì la Torre Sud,
infliggendo altre morti nel cuore di New York. Morirono giovani, lavoratori e pompieri, oDrendo
la loro vita per la comunità. Un uomo, ricorda suo padre morto durante il servizio continuando
il suo lavoro e guardando tristemente le poche cose rimaste in suo ricordo. Oggi però si
possono visitare piscine poste nel luogo in cui prima si trovavano le Torri Gemelle, con bordi in
metalli su incisi sono tutti i nomi delle vittime. Per i più curiosi, esiste un museo in memoriale
dove tutti resti del devastante incidente sono custoditi. Per concludere vorrei dire una cosa:
PER NON RIPETERE GLI ERRORI FATTI NELLA STORIA CHE HANNO COMPORTATO DANNI
COME QUESTO DOBBIAMO STUDIARLA E DIFFONDERLA PER EDUCARE LE NUOVE
GENERAZIONI AL MONDO CHE LI ASPETTA.
Giulia Langella