05/11/2025
Sembra ieri il giorno in cui misi piede in questo nuovo mondo. Ero eccitata, un insieme di emozioni confuse passeggiavano nella mia giovane testa mescolandosi l’una all’altra, facendo predominare in me curiosità e paura nello stesso istante. La scuola era talmente grande che mi sentii un piccolo scricciolo in una stanza scura dove la tensione si alzava e il silenzio predominava talmente tanto che faceva male alle mie orecchie. Mi sentivo sola, non conoscevo nessuno. Varcai la porta e la maestra ci aspettava, presentandosi con un sorriso che le arrivava fino ai suoi verdi occhi, illuminati di gioia; immediatamente la paura scese e si accese in me la voglia di imparare, un’emozione che portai nel mio cuore in tutti quei mesi e che mi fece crescere. Il primo anno passò velocemente, ricco di felicità e di spensieratezza pronta per quello successivo. Dopo l’estate passata in puro relax, ci ritrovammo nuovamente davanti alla scuola; stavolta sapevo come ci si sentiva e, con determinazione io e i miei amici affrontammo la seconda elementare nonostante tutte le difficoltà create dal Covid. Anche se ciò creò una grande crepa, noi rimanemmo insieme, l’uno nella mano dell’altro uniti dal comune obiettivo di imparare sempre qualcosa, non solo tra i banchi di scuola, ma anche insegnamenti che si trae dalla persona che hai accanto, insegnamenti utili per la vita. Passò tutto veloce, le ali del tempo mi presero e mi fecero viaggiare fino all’ultimo granello nella clessidra della scuola elementare nell’imparagonabile Paolo VI. A fine anno, fu difficile separarci; ricordo ancora la promessa che facemmo: “Non importa ciò che ci separerà, saremo uniti per sempre “. La fine di questi cinque anni fu segnata da lacrime, che esprimevano paura, tristezza, incertezza su ciò che ci aspettava ma anche gioia, come sabbia in un mare di ricordi. Decisi che non ero pronta a lasciare la familiarità e la sensazione di casa che sentivo in questo fantastico istituto e rimasi alle medie.
Mi sono accorta, adesso che sono più grande, che qui danno opportunità che non si trovano dappertutto e che nonostante avessi mosso i primi passi in queste aule, mi sento molto cresciuta anche come persona, come ragazza e come studentessa a cui è stata trasmessa la voglia di migliorare impegnandosi; è questo il bello della scuola Paolo VI, una grande famiglia che accoglie e che ti aiuta nei momenti diKicili, dandoti occasioni uniche che non torneranno più. Ti adoro Paolo VI, la tua Giulia Langella.
Autore
Giulia Langella