©  Fondazione Scuola Pontificia Paolo VI

Scuola Pontificia Paolo VI

Il 9 novembre e la libertà.

2024-11-08 13:36

Array() no author 84587

Il 9 novembre e la libertà.

9 Novembre: La giornata della Libertà 


“….Per questa libertà di canto sotto la pioggia


Bisognerà dar tutto


Non c’è alternativa se non la libertà


Non c’è cammino che la libertà


Non c’è altra patria che la libertà


Non ci sarà poema senza la violenta musica della libertà…”


 


Questo è come il poeta italo-americano Fayad Jamie descrive la Libertà.


Ma cosa si intende davvero per libertà?


La libertà per molti è semplicemente poter parlare alle persone senza il timore di essere giudicati, poter esporre le proprie opinioni in modo incondizionato, oppure, come diceva un noto cantautore italiano, la libertà è semplicemente “partecipazione” (…come dice sempre mio padre????); ma per altri, tante volte meno fortunati, rappresenta la possibilità di scappare da qualcosa, da una schiavitù o da una prigionia.


Con questo post vorrei soffermarmi su un evento che storicamente ha, senza alcun dubbio, cambiato la definizione di libertà: parlo della caduta del muro di Berlino.


Era l’Agosto del 1961, quando l’Europa fu stravolta da una delle creazioni più orrende che il mondo abbia mai visto; un muro alto 4,50 m e lungo più di 5 km, che divideva la città di Berlino, delimitando i confini tra Germania dell’est e quella dell’ovest, definendo quindi orientamenti politici, economici e culturali nettamente distinti.


I cittadini chiaramente reagirono all’evento in modo confuso, indecisi se protestare o tentare di abbattere quell’orrendo mostro. Ma la situazione si aggravò ben presto, quel muro aveva creato due realtà parallele: da una parte la Germania dell’est con gravi difficoltà economiche, dall’altra la Germania occidentale, caratterizzata da una fiorente economia fondata su industria e artigianato, generando delle disparità sociali che avrebbero caratterizzato 28 anni di storia.


Come spesso è accaduto nella storia recente, la chiesa ha avuto un ruolo fondamentale; in particolare Papa Giovanni Paolo II, che, in modo determinante, prese il centro della scena, supportando in prima persona questa lotta alla libertà, rivolgendosi al cuore della gente tramite numerose iniziative volte ad avvicinare sia i governi che le popolazioni stesse, finché finalmente, il 9 Novembre del 1989, l’orrendo muro fu abbattuto!


Capita ancora oggi di vedere in tv scene magnifiche di quel giorno, abbracci e lacrime tra persone alle quali era stata negata la libertà di stare insieme, vittime di interessi politici ed economici che non gli appartenevano…sono davvero scene da brividi!!


Purtroppo il mondo è ancora pieno di muri, non sempre fisici ma altrettanto alti, forse ancora più difficili da abbattere, che possano chiamarsi “strisce”, come a Gaza, o filo spinato, come al confine con il Messico, o con nomi di mari, da attraversare con un barcone, che limitano la libertà delle persone di scegliere liberamente il proprio futuro. 


“…..Per questa libertà


Bella come la vita


Bisognerà dar tutto


Se fosse necessario


Perfino l’ombra


E non sarà mai abbastanza…” 


Autore: Raffaele Maracci